Ti senti oppresso dai debiti, e cerchi una via di uscita?

Svethia consulting

Soluzioni per il sovraindebitamento

Liberati dai debiti in modo definitivo e legale. Ripartire da capo, a testa alta, è possibile.

Il nostro team legale può aiutarti a...

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Scopri se hai le caratteristiche per accedere alla legge sul sovraindebitamento o qual è la soluzione migliore per liberarti dal debito.

La consulenza è gratuita.

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Sapevi che legge è dalla tua parte?

Se le tue entrate non coprono le tue uscite ed il tuo debito continua ad aumentare puoi mettere un punto e ripartire da capo.

Esistono apposite procedure definite dal Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza, che tutelano il tuo diritto ad avere una vita dignitosa.

Sapevi che esistono società specializzate?

Svethia Consulting ha già aiutato oltre 3000 persone a risolvere problemi legati al debito ed è attiva nel mercato da oltre 20 anni.

Uno dei servizi più conosciuti di cui ci occupiamo è la cessione del quinto, per cui abbiamo raccolto oltre 170 recensioni a 5 stelle su Facebook.

Informati su tuoi diritti, non ti costa nulla!

Ogni situazione è differente ma c’è sempre una via d’uscita ed il nostro team di legali ti aiuterà ad identificare la migliore per la tua famiglia.

Sia che tu voglia ottenere una ripianificazione del debito, il suo azzeramento o il blocco di un pignoramento contattaci.

Hai ricevuto un decreto ingiuntivo ed è scaduto il tempo a disposizione?

La tua casa sta per essere messa all'asta dall banca?

Se l’ansia non ti fa dormire la notte e la paura di poter perdere tutto ti fa sentire in un tunnel senza via d’uscita, devi sapere che non sei solo e che la legge ti tutela.

Oggi il numero di persone che sta affrontando il dramma del sovraindebitamento è in costante aumento nel nostro paese.

Società specializzate come Svethia si sono così specializzate nella gestione delle situazioni di sovraindebitamento mettendo a disposizione un team legale in grado di far fronte alle situazioni di emergenza.

Puoi uscirne, ma devi sapere come si può fare e conoscere la legge.

Negli ultimi 20 anni abbiamo creato un portfolio di servizi dedicati al sovraindebitamento e alla gestione dei debiti e aiutato oltre 3000 famiglie a far fronte alle situazioni di crisi.

Non aspettare ancora, agisci subito!

La nostra esperienza ventennale, a fianco di più di 3000 persone in gravi difficoltà finanziarie, ci ha permesso di specializzarci in modo specifico ed approfondito sul sovraindebitamento.

Aiutiamo imprenditori e privati ad uscire da situazioni di grave indebitamento, in modo legale, sicuro e definitivo.

Cosa dice chi si è rivolto a noi?

★★★★★

Il dottor Moretti e tutto il suo staff sono persone serie, oneste e competenti.

Mi hanno fatto avere due rimborsi, non pretendono soldi in anticipo, il loro compenso sarà dovuto dopo il rimborso ottenuto.

Se avete bisogno, rivolgetevi tranquillamente a loro, non vi deluderanno.

Giuseppe V.

★★★★★

Nonostante la burocrazia italiana, sono riuscito ad ottenere quanto a me dovuto.

Mi sono trovato molto bene.

Ci sono stati tempi lunghi a causa della burocrazia italiana e delle banche, ma alla fine sono riuscito ad ottenere quanto a me dovuto.

Grazie al Dott. Moretti.

Rossano R.

★★★★★

Grazie al dott. Moretti, anch’io ho ottenuto il mio rimborso sulla cessione del quinto.

Quasi 3.000 Euro che, se non era per lui, sarebbero rimasti in tasca alla finanziaria.

Ottimo staff, sempre gentile e cortese. Quindi che dire… è tutto vero!

Fidatevi o provateci, tanto alla fine se si otterrà il rimborso si lascerà una commissione, altrimenti nulla.

Grazie ancora non smetterò mai di ringraziarvi!

Emanuele T.

★★★★★

Assistenza, servizio e competenza.

Grazie dott. Moretti a lei e il suo staff, in particolare alla sig. Ballarini, per la cortesia e la professionalità nell’evadere la mia pratica.

Dimitri P.

Ecco le procedure possibili

Legge 3/2012

La Legge 3/2012 offre una serie di soluzioni per chi ha un debito insostenibile.

La legge n° 3 del 27 gennaio 2012, nota come legge salva suicidi, mira a offrire soluzioni a chi affronta un debito insostenibile.

Definisce il sovraindebitamento come una situazione in cui le obbligazioni superano il patrimonio liquidabile e il debitore non riesce a farvi fronte regolarmente.

La legge prevede tre procedure principali: l’accordo con i creditori, il piano del consumatore, e la liquidazione del patrimonio.

Accordo con i Creditori: Questo è accessibile a privati e imprese, esclusi quelli soggetti a fallimento o concordato preventivo. Include la rinegoziazione del debito, richiedendo l’approvazione dei creditori su almeno il 60% del debito totale. Il piano è redatto con l’aiuto di un Organismo di Composizione della Crisi o professionisti legali.

Piano del Consumatore: Rivolto a debiti di natura privata, il piano propone una rinegoziazione delle obbligazioni, potenzialmente con una riduzione significativa del debito. Anch’esso richiede l’approvazione dei creditori per almeno il 60% del debito.

Liquidazione del Patrimonio: Utilizzata come ultima risorsa, implica la cessione e liquidazione del patrimonio del debitore per pagare i creditori, escludendo i beni non pignorabili.

Saldo e Stralcio

È un processo negoziale tra debitore e creditore con vantaggi reciproci.

È un processo negoziale tra creditore e debitore, che può essere proposto in qualsiasi momento, mirando a risolvere la posizione debitoria con benefici reciproci.

Il debitore ha la possibilità di liquidare il debito con una somma inferiore, mentre il creditore ottiene un recupero parziale ma certo, evitando costose procedure legali.

Il saldo e stralcio è vantaggioso per entrambe le parti: il debitore può chiudere il debito saldando meno del dovuto, e una volta pagato, viene rimosso dai registri dei cattivi pagatori.

Il creditore, a sua volta, recupera una parte del debito in tempi certi, senza intraprendere azioni legali.

Irregolarità bancarie e finanziarie

Se nel tuo contratto di mutuo o finanziamento ci sono delle irregolarità, potresti aver diritto ad un rimborso.

IRREGOLARITÀ NEI MUTUI

Purtroppo è molto frequente sottoscrivere mutui usurari senza accorgersene.

Se nel tuo mutuo o finanziamento sono presenti tali irregolarità e la banca ha avviato un’azione esecutiva nei tuoi confronti potresti:

  • opporti al precetto o al decreto ingiuntivo,
  • bloccare l’asta,
  • sospendere il pignoramento.

Irregolarità formali

Irregolarità formali del titolo esecutivo che ti è stato notificato dal creditore.
La casistica giurisprudenziale è la più ampia e comprende ogni tipo di manchevolezze dei requisiti previsti dall’art. 480 c.p.c.

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FAQ

Domande frequenti

01) Posso rateizzare le rate scadute del mutuo?

Sì, è possibile, ma contestualmente devi essere anche regolare con le rate presenti e future.

In pratica, alla regolare rata del mutuo che devi pagare alla scadenza, devi sommare una quota aggiuntiva che servirà a recuperare l’arretrato. Va da sé che la rata risultante che dovrai rimborsare sarà più alta.

Puoi chiedere la sospensione, per un tempo prefissato, del pagamento della quota capitale, ma non degli interessi, che invece dovrai continuare a corrispondere alla banca.

Per poter beneficiare della sospensione sono però necessari specifici requisiti, e le condizioni di accesso sono di solito stingenti.

Con la postergazione delle rate è possibile spostare il pagamento delle “rate scadute” alla fine del mutuo, anche se con una quota di interesse lievemente più alta.

Eviterai in questo modo di sovrapporre le rate normali con quelle rinviate.

Aspetto a cui prestare attenzione è che la postergazione implica il regolare pagamento delle restanti rate, di solito infatti la banca precisa nell’accordo che, in caso di altri ritardi, esso verrà risolto automaticamente.

Sì, è possibile, ma la banca difficilmente in questi casi è propensa a concedere un allungamento.

La banca con la revoca del mutuo, applica la clausola della decadenza del beneficio del termine prevista contrattualmente, e ti richiede il residuo della somma prestata non più a rate, ma subito, in un’unica soluzione.

È la possibilità concessa al cliente di pagare un debito in termini rateali prestabiliti.

Una delle cause principali che porta la banca a revocare il mutuo è il mancato pagamento delle rate da parte del cliente.

Dopo 6/7 rate non pagate, generalmente la banca procede alla revoca del mutuo.

Non è possibile, perché dal momento che il mutuo è stato revocato, di fatto non esiste più.

Solitamente la banca invia una raccomandata di semplice lettura e di poche righe dove annuncia che il contratto di mutuo è stato risolto per insoluto e intima di rientrare immediatamente entro qualche giorno.

Gli steps successivi alla revoca del mutuo sono i seguenti:

  • decreto ingiuntivo per recuperare le somme affidate;
  • precetto e pignoramento su beni mobiliari ed immobiliari;
  • messa all’asta dei beni pignorati.

Il decreto ingiuntivo, arriva di solito dopo 1 mese e serve alla banca per poter poi procedere con il pignoramento.

Il decreto ingiuntivo in genere vale 10 anni e ci sono 40 giorni di tempo per potersi opporre, dopodiché diventerà esecutivo.

Quando il decreto esecutivo diventa esecutivo, vuol dire che la banca può procedere con la richiesta dei pignoramenti.

La banca richiede quasi sempre al giudice che il decreto ingiuntivo sia emesso con la formula della provvisoria esecuzione, cioè senza che sia necessario attendere il termine di quaranta giorni per verificare se il debitore paga o si oppone.

La banca procederà con la notifica dell’ atto di precetto che ti da gli ultimi 10 giorni di tempo per saldare il debito. Allo scadere del decimo giorno, viene fatta richiesta al giudice di pignorare.

L’atto di precetto vale 90 giorni ed entro questo lasso di tempo deve essere eseguito il pignoramento altrimenti va notificato nuovamente l’atto.

Puoi provare, ma nella nostra esperienza, ti possiamo dire che nella stragrande maggioranza dei casi è una perdita di tempo, perché la tua credibilità finanziaria è compromessa e il tuo nominativo è stato inserito nella lista dei cattivi pagatori.

La prima casa è sempre pignorabile dalla banca. Non è pignorabile solo da Equitalia, ma solo per determinate soglie di importo.

Il fatto che ci siano figli minorenni o portatori di handicap non è rilevante per il pignoramento e per la conseguente vendita all’asta della casa.

Può essere pignorata la quota di casa del cointestatario che ha il debito con la banca.

Quando la casa sarà venduta, la banca potrà incassare solo la parte di competenza del proprio debitore, mentre l’altro cointestatario incasserà la quota di sua competenza.

Sì, in questo caso la banca iscriverà un’ipoteca di 2° grado e procederà con la procedura esecutiva.

La banca, nel frattempo che la casa venga venduta all’asta, può procedere al pignoramento anche della pensione e/o dello stipendio.

Sì. In questi casi la banca può far pignorare sia la casa del debitore (figlio) che quella del garante (padre).

Dipende da cosa prevede il contratto. Nella maggior parte dei casi, la banca può scegliere se richiedere il pagamento del proprio credito al debitore principale o al garante, o ad entrambi contemporaneamente.

Sì, può far richiedere all’ufficiale giudiziario di ricercare telematicamente i beni da pignorare attraverso le varie banche dati (INPS, Inail, Agenzia delle Entrate, P.R.A., ecc…).

Dipende da cosa decide il Giudice. Purtroppo capita sempre più spesso che il Giudice ordini immediatamente la liberazione dell’immobile.

Non è determinante il fatto che sia la prima casa. Anche in questo caso decide esclusivamente il Giudice.

Dopo il pignoramento c’è ancora un po’ di tempo prima che l’immobile vada all’asta, il tribunale ha 90 giorni di tempo per fissare l’istanza di vendita, entro 120 giorni prorogabili di altri 120 deve essere depositata tutta le certificazione ipocatastale.

Dopo che il tribunale ha ricevuto tutta la documentazione il giudice ha 30 giorni di tempo per nominare il perito che farà la valutazione dell’immobile per stabilirne la base d’asta.

Una volta che il perito ha completato la perizia, il giudice procede con l’ordinanza di vendita stabilendo prezzo e data dell’asta che visti i tempi burocratici avverrà dopo circa 2 anni dal pignoramento.

Le cose che si possono fare sono molte, dipende da che momento della procedura sono, prima ti difendi, maggiori sono le possibili strategie utilizzabili e quindi maggiori le possibilità di successo.

È fondamentale farlo! Capita molto spesso che i mutui siano irregolari, di conseguenza è fondamentale controllarli per verificare quant’è l’importo da richiedere indietro alla banca.

In ogni caso la somma che deve essere restituita può essere utilizzata per abbattere l’importo di partenza richiesto della banca, da cui si partirà per fare una trattativa di saldo e stralcio.

Si può fare richiesta di sospensione dell’asta al Pubblico Ministero e richiesta di accesso al Fondo Antiusura.

La banca ai sensi dell’art.119 TUB è obbligati a consegnare tutta la documentazione entro 90 giorni.

Se la banca si rifiuta di consegnare la documentazione, può essere richiesta l’emissione da parte del giudice di un decreto di ingiunzione di consegna della documentazione.

Ai sensi dell’art.119 TUB, la banca può richiedere per la consegna della copia della documentazione solo il costo per la riproduzione delle fotocopie.

Oltre che per le possibili strategie di difesa, è importante attivarsi subito perché con il passare del tempo, al debito vengono sommate tutte le spese e gli interessi, e il conto col passare del tempo lieviterà sensibilmente.

Assolutamente sì, anzi è auspicabile.

È importante ricordare però che le banche per una questione interna di bilanci sono molto più disponibili a fare uno sconto per un’offerta immediata piuttosto che per un’offerta tra qualche anno.

Assolutamente si!

La procedura che porta all’asta della casa è molto articolata e complessa, e bisogna essere difesi da uno specialista che verifichi che tutti i tempi che spettano al debitore per legge siano rispettati.

Assolutamente sì, è fondamentale affidarsi non ad un avvocato “generalista”, ma ad uno specialista del settore che abbia un metodo di lavoro collaudato che ti permetta di risolvere problemi specifici e delicati come il tuo.

Il tempo ha valore. Per poterne quantificare il valore, basta pensare che 1 mese in più in cui si potrà restare nella propria casa equivale al costo di un mese di affitto risparmiato per andare in un altra.

Inoltre con il tempo possono accadere fatti nuovi, come per esempio nuove leggi a favore del debitore, oppure possono essere reperite le somme necessarie per fare la proposta di stralcio alla banca.

Una volta che il giudice ha disposto la vendita della casa non puoi fare più opposizione, a meno che non dimostri di non essersi opposto tempestivamente all’esecuzione per una causa a te non imputabile.

Una volta revocato il mutuo, il debitore è segnalato in centrale rischi e non ha possibilità di accedere al credito bancario.

È consigliabile trovare un acquirente per la casa pignorata, prima che vada all’asta, in quanto presumibilmente è possibile realizzare un valore di realizzo più alto.

Non c’è una regola fissa, ma di solito le prime 2 aste vanno deserte, quindi presumibilmente la casa è probabile venga venduta dalla 3° asta in poi.

Sì, entro 15 giorni dalla richiesta, prima di presentare l’offerta d’acquisto.

La visita, per legge, deve essere svolta con modalità idonee a garantire la riservatezza dell’identità degli interessati all’acquisto.

La procedura esecutiva deve chiudersi massimo entro massimo 6 mesi.

La procedura esecutiva si estingue e quindi o la casa ritorna nelle disponibilità del debitore, o il creditore chiede l’assegnazione a lui o ad un terzo da nominare.

Il creditore per soddisfare il proprio credito può chiedere che la casa venga direttamente assegnata a lui o ad un terzo da nominare.

È probabile che se la casa al quarto tentativo risulti ancora invenduta, la banca, per non perdere il principale bene a garanzia del proprio credito richieda l’assegnazione ad una propria società immobiliare, che provvederà poi alla vendita in proprio.

Dipende dal valore periziato della casa.

Se il valore è minore del debito, rimani ancora debitore, mentre in caso contrario la banca ti dovrebbe riconoscere la differenza tra il valore della casa e il debito.

No, rimani debitore per la parte di credito non soddisfatto.

Per legge il Giudice può disporre un numero massimo di tre tentativi d’asta. A sua discrezione può proporre anche un quarto tentativo ad un prezzo del 50% inferiore della terza asta.

Mediamente tra un’asta e l’altra, il prezzo dell’asta viene ribassato del 25%.

Di solito sono fatte aggiudicazioni d’asta anche con offerte inferiori al 25% della base d’asta se sono le uniche presentate.

La casa non può essere ricomprata dal debitore.

È possibile far ricomprare all’asta la casa da un parente. Il problema è che se il prezzo di acquisto della casa sarà inferiore al debito verso la banca, per la differenza si rimarrà debitori verso la banca.

Il giudice pronuncerà il decreto di trasferimento (della proprietà) dell’immobile, che è un atto all’interno del quale è inserita l’ingiunzione al debitore di lasciare libero l’immobile.

In questo caso, il nuovo proprietario, potrà avviare una procedura per ottenere il rilascio forzato dell’immobile attraverso l’ufficiale giudiziario.

Sì, solo nel caso in cui il ricavato della vendita all’asta della casa sia superiore al debito con la banca.

In questo caso, la somma che rimarrà della vendita della casa, una volta pagata la banca e tutte le spese, resterà nelle disponibilità del debitore.

In questo caso la banca potrà pignorare altri beni, come l’auto, il conto corrente, 1/5 dello stipendio o 1/5 della pensione.

In questo caso la banca potrà pignorare anche al garante gli altri beni a sua disposizione, come ad esempio l’auto, il conto corrente, 1/5 dello stipendio o 1/5 della pensione.

Niente, una volta che è stata venduta, è definitivamente persa.

Svethia è un’azienda specializzata da vari anni nell’assistenza finanziaria/legale a imprese e privati per la risoluzione di problematiche legate al sovraindebitamento.

Il progetto di Svethia nasce anni fà dalla mia esperienza personale quando, in prima persona e sulla mia pelle, mi sono trovato con gli stessi problemi di sovraindebitamento che Svethia cerca di risolvere oggi, ogni giorno, per i propri clienti.

All’epoca dovetti affrontare quest’esperienza finanziariamente ed emotivamente pesante scoprendo un mondo per me tutto nuovo.

All’inizio mi sono appoggiato a dei professionisti non specializzati, che mi fecero solo spendere soldi senza risolvere il problema, quindi decisi di spendermi in prima persona trattando con la banca e chiudendo il debito in maniera definitiva.

È stata un’esperienza forgiante che dopo mesi di lotta è risultata vittoriosa e che mi ha spinto a mettere questa esperienza al servizio di altri che si sono trovati nella stessa situazione, convogliando i rapporti instaurati negli anni con avvocati, periti e commercialisti di grande esperienza e con competenze verticali in materia di finanza, diritto bancario e sovraindebitamento, nella creazione di Svethia.

Dott. Gianluca Moretti
Fondatore Svethia Consulting

Svethia Srls
C.F. e P. IVA: ⁠01949480436
Via Pergolesi, 1
62017 Porto Recanati (MC)